I cognomi // I cognomi dei frazionisti erano per la maggior parte Marveggio, poi c’erano Scilironi e Parolo. I soprannomi di famiglia e le case rispettivamente abitate erano (da sud a nord): cà di bundi (Parolo) cà regìn, cà di antìn, cà di rö́stech, cà di gambùn, cà di giànch (tutti Marveggio), cà di muciàt (Scilironi). V’erano pure i müscìn e i furscèlä (entrambi Marveggio senza attributo di casa).
Cucco // È tradizione popolare che il nome della contrada sia derivato dal primo pecoraio insediatosi, di nome Cucco, e che le case più antiche siano al centro della contrada, a monte del forno principale.
Le donne di Cucchi // Contrariamente che altrove le donne non usavano riunirsi nelle stalle a filare, ma dopo la cena e la crùna, ossia la recita del Rosario, rimanevano nelle cucine a conversare.
Evangelici // Nella seconda metà dell’Ottocento v’erano a Cucchi alcune famiglie di religione evangelica che seguirono il loro credo fino al 1920 circa: un pastore evangelico vi saliva di quando in quando da Sondrio, malvisto dal resto della popolazione che era cattolica.
Incisioni sulla roccia // La roccia è posta in posizione assai panoramica in vista di Sondrio e delle Alpi Orobie, a circa 850 metri di altitudine, lungo il sentiero e a strapiombo su un terrazzamento, davanti ad un’abitazione a ballatoio. L’evidente forma triangolare, la posizione dominante sull’intera Valle, la faccia istoriata verso la montagna, sono elementi che fanno propendere per una datazione sicuramente pre-cristiana, se non addirittura preistorica; pare probabile la valenza topografica delle incisioni: la roccia possiede la forma piramidale di un monte e il sistema di canaletti sembra alludere a un intrico di tracce e sentieri.